Purtroppo, fin da subito in Margherita si notò una lassità agli arti…
Quello era un chiaro segnale che qualcosa non tornava…
Il mattino seguente fui chiamata in TIN (Terapia Intensiva Neonatale) per essere informata che anche Margherita aveva dei problemi.
Il buio… il dolore immenso mi trafisse fino a togliermi l’aria. Chiamai Andrea, i miei amici e la mia famiglia, che in breve furono lì vicino a me…
Non riesco ancora ad oggi neanche scrivendo a ripercorrere quel giorno… non è umanamente possibile, è una richiesta troppo grande che farei al mio cuore e alla mia testa…
Posso solo dire che, essendo nata senza tiroide, si presumeva che molti dei suoi atteggiamenti potessero essere collegati a quello, ma ben presto venne alla luce che anche lei era come Matilde…
Che scacco matto ci fece il destino!
Tutto ricominciò da capo, ospedalizzazioni eterne, esami, termini medici… un via vai interminabile… stavolta però con una mamma che, dopo aver versato tutte le lacrime del mondo, sapeva destreggiarsi in questo labirinto…
Ennesima chiamata alle armi…
I mesi a seguire furono impegnativi perché, per quanto le bimbe avessero lo stesso problema, si presentavano diversamente, con esigenze e modi di porsi distinti l’una dall’altra…
La nostra vita si doveva completamente riadattare, spazi, orari e gestione.
E la decisione di avere delle figure in più che mi aiutassero…
Le tate per noi sono e saranno figure indispensabili.
Abbiamo avuto delle ragazze stupende e attente… che sono state e sono parte integrante della famiglia… senza di loro non ce l’avremmo mai fatta…
Con noi hanno cresciuto le bimbe secondo un percorso creato apposta per loro.
L'esperta della comunicazione aumentativa, Mara Sartori, in questi anni ci ha aiutato molto.
Abbiamo costruito prima con Maty e poi con Marghe un percorso meraviglioso, fatto di piccole cose, di giochi creati con materiali riciclati ed una stimolazione continua sia sotto l’aspetto ludico che motorio.
Abbiamo deciso di intraprendere anche con Margherita un percorso di adattamento alle sue esigenze per stimolare tutte le potenzialità residue che aveva.
Sicuramente su di lei siamo stati tempestivi. Abbiamo cambiato dottori e ospedali e, con l’arrivo dei social, tutto è stato più semplice. I gruppi di mamme mi hanno guidata, attivata, stimolata, mi hanno indirizzata ad una linea di pensiero diversa.
Io, da mamma, ho cercato di non abbattermi, e attraverso un percorso psicologico che dura ancora ad oggi, ho rimesso in gioco tutto.
Mi sono ritrovata a cambiare completamente il modo di pensare, ho cambiato amicizie, stile di vita, stereotipi che avevo… insomma la vita segna e insegna che non c’è un’età per adattarsi ai cambiamenti che la vita offre.
Ho voluto creare una squadra vincente, pediatra, terapisti, tate e medici… un equipe che lavorasse per e con le bimbe… senza competizione ma solo per la giusta causa.
Ho cucito in questi anni una rete di persone meravigliose, trovandomi ad essere un po' severa e spesso troppo rigida con loro… ma solo per il bene delle bimbe… Direzionare tutte queste persone non è facile, e in più in questi anni si sono aggiunte oltretutto figure nuove… osteopatia, shiatsu, cromopuntura e poi la scuola… elementari per Marghe, medie per Maty…
In questi anni abbiamo dovuto anche operare tutte e due le bimbe a Bologna, deconnessione gastrica che consiste nel separare lo stomaco dall’esofago… purtroppo il loro reflusso era terribile e non potevamo più permetterci di aspettare… un’operazione che ci ha tenuto lontane da casa e in ospedale tre mesi… rianimazione per entrambe e momenti molto complessi… ma ne siamo usciti e a distanza di anni abbiamo raccolto i frutti… si sono irrobustite e hanno ripreso peso e forza…
La loro patologia ha un brutto corredo… e la parte più brutta è la scoliosi… una scoliosi neurologica che non lascia scampo… essendo ipotoniche si piegano come rami di un albero, compromettendo e spostando tutti gli organi interni.
La situazione di Maty poi è sfuggita dalle mani… abbiamo consultato tanti specialisti ed equipes anche all’estero, ma il covid ha fermato il mondo per troppo tempo e così lei si è piegata talmente tanto da non rendere più possibile l'operazione…
Insomma, la nostra quotidianità è molto impegnativa…
Le nostre giornate sono ricche, piene ed a volte non riusciamo mai a finire quello che vogliamo e che abbiamo in testa…
Cerchiamo di far vivere alle bimbe quante più esperienze belle possibili. Non ho mai escluso il loro comprendere che intorno c’è amore e felicità.
Loro comunicano molto bene le loro emozioni… non parlano, ma sanno benissimo ciò che è bene o male… se intorno c’è amore, loro sono serene.
Non negherò mai nulla a loro… e ho imparato soprattutto dopo la nascita di Marghe a vedere le mie figlie con molta normalità… e allora abbiamo iniziato a portarle al mare, a farle prendere traghetti, a farle passeggiare nei boschi, a fare camminate in montagna portandole con la funivia a 2000 metri… le abbiamo portate perfino a Leolandia sulle giostre… feste di compleanno, gite… dove non ci sono barriere architettoniche ci siamo noi… con le nostre difficoltà, ma senza arrenderci…
Di certo io e Andrea non possiamo muoverci soli perché con noi occorre portare molte cose, così abbiamo sempre qualcuno che ci accompagna…
La stanchezza e il consumo del corpo sono per noi caregiver… è dura, è veramente dura vivere con due ragazze disabili, ma di una cosa siamo sicuri… quello che ci hanno insegnato loro nessuno fino ad oggi lo aveva fatto… loro sono delle maestre di vita e noi discepoli in ascolto… grazie per questa lezione di pura vita!
Concludo scrivendo una parola che chiude quasi tutti i miei post:
NONOSTANTE TUTTO noi SI VIVE.
Mamma Elena